Julian Blog

środa, 10 października 2007

Riporto il seguente articolo pubblicato a pagina 16 de "Il Secolo XIX" di martedì 5 giugno 2007.


Capolavori all’indice
In Polonia ilministro dell’Istruzione bandisce dalle scuole per immoralità le opere di Goethe, Dostoevskij, Kafka, Gombrowicz e inserisce nei programmi “Memoria e identità” di Giovanni Paolo II

di CLAUDIOGUIDI

I LICEALI polacchi non potranno più leggere a scuola le opere di grandi geni della letteratura come Goethe, Kafka e Dostoevskij.
La decisione delministro dell’istruzione Roman Giertych, presidente del partito della “Lega per la famiglia”, a forte connotazione cattoliconazionalista, di radiare dalla lista delle letture scolastiche capolavori della letteratura universale come “I dolori del giovaneWerther” e “Faust” di Johann Wolfgang Goethe, “Il Processo” di Franz Kafka e “Delitto e castigo” di Fedor Dostoevskij, sta scatenando una bufera di polemiche nel Paese.

Il primo organo di stampa a rivelare l’incredibile intenzione del ministro e agridare allo scandalo è statoil quotidiano “Gazeta Wyborcza”, che ha chiamato subito alla mobilitazione l’opinione pubblica progressista del Paese. Ma la lista nera degli autori invisi al ministro dell’Istruzione, che a moltiha fatto ricordare i roghi dei libri compiuti dai nazisti, è molto più lunga e comprende anche lo scrittore inglese Joseph Conrad e Witold Gombrowicz, l’autore polacco del Novecento più noto all’estero.

Le ragioni che hanno condotto il ministro a compiere questa incredibile selezione non sono state ufficialmente rese note, ma i media polacchi sospettano che siano i temi trattati nelle opere prese di mira a non andare a genio al governo dei fratelli Kaczynski, che da quando sono al potere hanno operato una forte svolta conservatrice anche nell’ambito dei temi socioculturali. “Delitto e castigo” sarebbe stato messo al bando poiché il protagonista è un assassino, il “Werther” deve pagare lo scotto del fattoche il protagonista si innamora di una donna sposata, fatto inammissibile per i tutori di una morale in cui anche il tentativo di adulterio è considerato un crimine.

Nel caso di “Faust”, invece, le colpe di Goethe sono ancora maggiori, poiché il grande autore tedesco non solo ha scelto come protagonista un personaggio che se la fa troppo con Mefistofele e non ha molti riguardi per il Padreterno. La colpa maggiore di Faust sarebbe quella di esercitare un’influenza nefasta sui giovani liceali polacchi per il fatto di praticare rapporti sessuali al di fuori del matrimonio.

Come se questo già non bastasse, il protagonista dell’opera di Goethe mette anche incinta e abbandona la povera Margherita che, disperata per la vergogna subita, dopo averpartorito si trasforma in un’infanticida. Quanto a Kafka, l’accusa principale nei suoi confronti sarebbe quella di essere un nichilista, ma quella sottaciuta e probabilmente più vera è costituita dal fatto che era ebreo. Nella Polonia odierna essere ebrei non è così facile, anche se uno si chiama Kafka ed è morto da quasi un secolo.

Anche sul bando che ha colpito Conrad si possono fare solo congetture, probabilmente il veemente contenuto antirazzista e antimperialista del suo romanzo “Cuore di tenebra” non deve essere estraneo alla decisione di farlo sparire come lettura scolastica. Frasi come “la conquista della terra, che più che altro significa toglierla a chi ha un diverso colore di pelle e il naso un po’ più schiacciato del nostro, non è una bella cosa a guardarla bene”, devono suonare anche oggi abbastanza insopportabili a molte orecchie polacche.

Nessun dubbio, invece, sui motivi dell’esclusione di Gombrowicz, la cui colpa maggiore deve essere stata quella di non avernascosto le sue inclinazioni omosessuali, oltre al fatto di essere considerato un pornografo dai bacchettoni polacchi.

Non a caso un libro di questo autore, che durante tutta la sua vita non ha perso occasione per fustigare il conformismo della società polacca benpensante, ha come titolo proprio “Pornografia”. La cosa forse ancora più interessante, dopo quella delle clamorose esclusioni, è vedere quali saranno gli autori che andranno a prendere il posto di quelli ignominiosamente cacciati. Lo scrittore di riferimento della Polonia attuale deve rimanere per gli studenti delle medie superiori Henryk Sienkiewicz, il celebre autore di “Quo vadis?”, di cui adesso si dovranno leggere anche i polpettoni della trilogia patriottarda da lui dedicata alle guerre vinte dalla Polonia.

Nei “Crociati” l’autore strapazza gli odiati tedeschi, sentimento che oggi in Polonia conquista sempre maggiori favori, con il “Diluvio” vengono regolati i conti con gli svedesi, mentre per rimettere al loro posto i vicini ucraini ci pensa “Con il fuoco e con la spada”. Ma il grande ingresso tra gli autori da leggere obbligatoriamente nelle scuole polacche è quello di Giovanni Paolo II, con la biografia “Zio Karol, gli anni di sacerdozio di un Papa”, a cui si aggiungerà il libro “Memoria e identità”, scritto dallo stesso pontefice.

Nel frattempo la poetessa Wislawa Szymborska ha invitato colleghi e intellettuali polacchi a mobilitarsi contro i piani del ministro Giertych, mentre i librai nel Paese stanno già organizzando campagne di promozione dei libri messi al bando. Allarmato dalle reazioni che l’ostracismo di classici della letteratura mondiale sgraditi al ministro sta provocando in tutto il Paese, il primo ministro Jaroslaw Kaczynski ha annunciato di voler parlare della questione con il ministro, il quale ha già cominciato a fare una prudente marcia indietro, spiegando che la sua è solo «una proposta» da discutere.



La mia speranza è che la decisione abbia lo stesso effetto boomerang che ha avuto il tentativo di censura nei confronti del video della BBC "Sex Crimes and the Vatican".

Oh, giovani virgulti polacchi!
Lasciatevi sedurre dal gusto del proibito: Leggete Goethe, Kafka, Dostoevskij.

Che sono dei mattonazzi, e se ti obbligano a leggerli li odi...
...ma se li leggi per conto tuo ti rendi conto di quanto ti insegnano della vita, ti rendi conto di essere meno solo di fronte alle tue crisi esistenziali.
Ti rendi conto che le risposte preconfezionate non sono le uniche possibili di fronte alle grandi domande della vita.

Forse il tanto bistrattato ministro polacco è un genio. Forse vietare "I fratelli Karamazov" è il modo migliore per far sì che il maggior numero di giovani possibili legga di nascosto perlomeno La Leggenda del Grande Inquisitore.

Leggetela, ragazzi Polacchi e ragazzi italiani. LEGGETELA!
Se non volete farlo per voi stessi, fatelo almeno per far dispetto al professore! ;-)


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